La vacca bruna che viene oggi allevata in Italia rappresenta il ceppo italiano della razza Bruna Alpina che, negli anni passati, ha visto l’incrocio con i bovini elvetici, austriaci e bavaresi, e con la razza americana Brown Swiss. Questa razza è presente sui territori italiani dal XVI secolo e prima del 1981 veniva appunto chiamata Bruna Alpina. La vacca bruna era considerata, soprattutto agli inizi, un animale dalla triplice attitudine quindi lavoro, carne e latte. A oggi invece viene considerata per la produzione di latte. Questo in virtù soprattutto degli “incroci” con Brown Swiss e per la produzione di carne, seppur in minori quantità.
Dal 1957, anno in cui è stata fondata l’Associazione Nazionale Allevatori di Razza Bruna Italiana (A.N.A.R.B.) con sede a Bussolengo (VR), il nome della vacca bruna non si arricchisce più dell’aggettivo alpina ma si chiama italiana.
Vacca bruna, allevamento
Gli allevamenti più numerosi di vacca bruna sono situati in zone montane e collinari, non molto facili a livello di caratteristiche morfologiche. Le capacità di adattamento ai più svariati ambienti agricoli è però uno dei tratti distintivi della razza ed ecco perché la vacca bruna vive benissimo anche in condizioni non così favorevoli.
Le vacche brune allevate in Italia sono oltre 300.000, 120.000 i capi iscritti al Libro genealogico. Sono invece 90.000 le vacche sottoposte ai controlli funzionali e di queste oltre il 90% è inseminato artificialmente (dati ufficiali A.N.A.R.B.).
Altre cose da sapere
Ma quali sono gli aspetti più importanti da conoscere della vacca bruna? Come prima cosa è utile sapere che la vacca bruna italiana è utilizzata prevalentemente per la produzione di latte. Ne può produrre notevoli quantità, con rese alla caseificazione che sono nettamente superiori alla media. Il latte si rivela particolarmente adatto alla produzione di formaggi tipici.
L’A.N.A.R.B. citato precedentemente indica una produzione media di latte per lattazione di 7.425 kg (l’incremento produttivo della razza da oltre un decennio è sull’ordine di +100 kg di latte all’anno). Il latte che deriva dalla vacca bruna è composto dal 3,59% di proteina e dal 4,05% di grasso. Percentuali importanti che fanno del latte prodotto dalle vacche brune un latte di ottima qualità.
Sempre secondo i dati di A.N.A.R.B, “i 20 migliori allevatori della razza bruna non solo hanno produzioni medie di oltre 11.000 kg, ma la percentuale media di proteina si eleva a quota 3,79%”. Chi sa dunque gestire al meglio la vacca bruna, con un’alimentazione corretta, un’altrettanto corretta gestione generale della stalla potrà dunque contare su produzioni di latte davvero molto elevate e di notevole qualità. Non è un caso, infatti, che la vacca Bruna italiana venga inserita in molti allevamenti ad alta produzione lattifera in modo che si possano poi andare a migliorare le percentuali di proteina nel latte di massa.
Nonostante sia utilizzata prevalentemente per la produzione di latte, la vacca bruna garantisce anche una buona resa al macello. Per questo motivo è utilizzata anche per la produzione di carne. Solo alcuni capi, però, garantiscono una buona produzione. Ad esempio dai riproduttori a fine carriera, da vitello a carne bianca (macellato a 5-6 mesi di età e 2.5 ql di peso), da vitellone leggero (ceppo B.S. macellato a 12 mesi di età e 4 ql di peso), da vitellone pesante (a 14-16 mesi di età e 5 ql) e da meticci.
Le caratteristiche della vacca bruna
Il colore del mantello è uno dei tratti che cambiano tra maschi e femmine. Il mantello della vacca bruna è di un bruno uniforme o variabile dal sorcino al castano, più chiaro rispetto ai maschi. Può capitare che sia “macchiato” di bianco, all’altezza del ventre oppure nel corpo. La cute è nera sia nei maschi che nelle femmine e presenta la tipica orlatura bianca attorno al musello di colore nero ardesia.
Gli arti della vacca bruna sono lunghi e sottili ma nonostante siano sottili sono al contempo robusti. I piedi sono forti e la cosa non stupisce: quella bruna è sempre stata infatti una razza che si è adattata benissimo al pascolo anche in terreni impervi. Le corna sono fini e bianche alla base e nere in punta. La cute della mammella è di colore roseo e non è pigmentata. La mammella è molto voluminosa e ben attaccata e presenta vene mammarie ed addominali ben evidenti. Una vacca bruna in età adulta può arrivare a pesare tra i 500 e i 700 kg.
Parametri per la selezione genetica
Ad oggi, l’indice genetico utilizzato per la razza Bruna è chiamato Indice Totale Economico (ITE). Serve per stimare il valore di un animale attraverso l’analisi di alcuni specifici parametri: proteina (kg e %), longevità funzionale, velocità di mungitura, forza delle pastoie, cellule somatiche e punteggio finale. Il parametro che assume un’importanza maggiore è “kg di proteina”. A seguire “longevità funzionale”, e da ultimo “forza delle pastoie”.