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Semi di cotone per l’alimentazione dei bovini

I semi di cotone rappresentano un ingrediente importante nell’alimentazione dei bovini, grazie alle numerose proprietà nutrizionali che apportano benefici alla salute degli animali. Questo alimento, derivante dalla pianta del cotone, viene utilizzato soprattutto per il suo elevato valore energetico. Non solo, è prezioso anche per le sue qualità che migliorano la salute e la produttività del bestiame. Sebbene la pianta di cotone venga coltivata in numerosi Paesi in tutto il mondo, i principali produttori in Europa sono la Grecia, la Spagna e la Bulgaria. 

Approfondiamo quindi le caratteristiche di questa pianta, la quale offre una risorsa fondamentale per l’alimentazione animale.

La pianta di cotone: informazioni e curiosità

Il cotone è una pianta appartenente al genere Gossypium spp., che include diverse varietà, tra cui Blues, Manuela e Vered 171. Tutte queste varietà sono registrate nei Registri Varietà Vegetali del Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali). I semi di cotone, una volta raccolti e trattati per l’industria tessile, sono ricoperti da una peluria bianca chiamata linters. Questo rivestimento, che conferisce ai semi una superficie morbida e fibrosa, viene separato durante il processo di lavorazione. Per una corretta conservazione, i semi devono essere immagazzinati in ambienti asciutti, ben ventilati e al riparo dall’umidità. In questo modo si mantengono intatte le loro proprietà nutrizionali.

I semi di cotone commercializzati contengono circa il 25-40% di buccia, il 10-15% di linters e il 45-60% di mandorla oleaginosa. La mandorla oleaginosa, la parte interna del seme, è la principale fonte di energia e grassi protetti. La buccia e i linters forniscono fibre vegetali altamente digeribili. Nonostante la presenza di una percentuale minima di amido, i semi di cotone sono principalmente costituiti da grassi e proteine di ottima qualità.

Curiosità sui semi di cotone

Un aspetto interessante dei semi di cotone è che contengono una sostanza chiamata gossipolo, una aldeide polifenolica aromatica che può essere presente in quantità variabili, dallo 0,03% allo 0,20%. Il gossipolo è una molecola di colore giallo-ocra che, se ingerita da animali monogastrici come suini e polli, può risultare tossica. La sua tossicità è legata alla sua interazione con la lisina, un aminoacido essenziale, riducendo la biodisponibilità di quest’ultimo e compromettendo la crescita e la salute dell’animale. Tuttavia, nei ruminanti come i bovini, il gossipolo non rappresenta un problema significativo. Nel rumine, infatti, questa sostanza viene trasformata in una proteina sicura per l’organismo animale. In che modo? Grazie a un processo chimico che la rende inattiva e facilmente digeribile.

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I semi di cotone nella dieta dei bovini

Come accennato, i semi di cotone sono un alimento altamente vantaggioso per i bovini, in particolare per le bovine da latte e altri ruminanti. La loro composizione nutrizionale li rende ideali per integrare la dieta del bestiame. Forniscono infatti una fibra altamente digeribile, proteine di buona qualità e grassi protetti, con un apporto energetico elevato. La fibra presente nei semi di cotone è facilmente fermentabile nel rumine, contribuendo alla salute intestinale degli animali e alla digestione degli altri componenti alimentari.

I semi di cotone vengono somministrati ai ruminanti sia interi che miscelati con altri alimenti, come il trinciato di mais insilato o altri concentrati proteici ed energetici. È comune includerli nella dieta delle bovine da latte ad alta produzione, in particolare per aumentare la quantità di latte prodotto e migliorare la qualità del latte stesso. In genere, si consiglia di somministrare ai bovini circa 2-3 kg di semi di cotone al giorno per capo. L’introduzione dei semi nella dieta non solo stimola la produzione di latte, ma aumenta anche la concentrazione di grasso nel latte, rendendolo particolarmente vantaggioso per la produzione di formaggi ad alta resa grasso-casearia. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non superare determinate quantità, poiché un eccesso di grassi nella dieta potrebbe ridurre la percentuale di proteine nel latte, influenzando negativamente la qualità finale del prodotto.

Più energia, proteine e fibre

I semi di cotone sono anche un importante integratore energetico, proteico e fibroso, poiché forniscono una notevole quantità di energia derivante principalmente dai grassi. Questa caratteristica ha il vantaggio di ridurre la produzione di metano nel rumine, rispetto a fonti di carboidrati fermentabili, contribuendo così a un’alimentazione più sostenibile per l’ambiente. Tuttavia, è fondamentale non superare il 6% del totale dei grassi nella dieta, per evitare squilibri nutrizionali e problemi di salute per gli animali.

Le proteine contenute nei semi di cotone sono in gran parte solubili (albumina e globulina), e si degradano facilmente nel rumine, con un tasso di degradazione che spesso supera il 70%. Queste proteine sono una fonte importante di aminoacidi essenziali per i bovini, supportando la crescita, la produzione di latte e la salute generale degli animali.

Nonostante tutti i benefici, l’utilizzo dei semi di cotone è vietato nel disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano, una delle produzioni casearie più prestigiose in Italia, a causa delle rigorose normative sulla dieta delle bovine destinate alla produzione di questo formaggio di alta qualità. Il disciplinare esclude l’uso di alcune fonti di alimentazione, come i semi di cotone, per garantire la qualità e la purezza del latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano.