Chiudi

Quante mammelle ha la mucca? 7 cose che non sapevate sulle vacche da latte!

Quante mammelle ha la mucca? La domanda potrebbe sembrare sciocca e invece non lo è affatto. Le mammelle svolgono una funzione primaria nelle vacche da latte che, in gravidanza, vedono aumentarne il volume. Ma come sono strutturate? E qual è il meccanismo che le porta a poter diventare fonte di sostentamento per i vitelli nati? In questo articolo ci concentreremo sulle mammelle della mucca per capire se sono appannaggio solo delle femmine o se anche i maschi ne sono provvisti e quante sono.

1. Quante mammelle ha la mucca?

La risposta è 4! Sì, le vacche da latte hanno quattro mammelle, due per lato, che vengono chiamate anche quarti. Sono separate tra di loro da tessuto connettivo e dai legamenti sospensori mediani. La mammella è una ghiandola tipica dei mammiferi ma sarebbe sbagliato pensare che esista solo nelle femmine e non nei maschi: è infatti presente in entrambi i sessi anche se ovviamente per le femmine svolge un ruolo molto più importante.

2. Che cos’è la mammella e come funziona

Ma che cosa sono le mammelle? Si tratta di ghiandole tipiche dei mammiferi che sono deputate alla produzione del latte. Il meccanismo di produzione del latte non è assolutamente distante da quello che caratterizza la specie umana: anche le donne, dopo aver partorito, conoscono la montata lattea che le porta a poter cominciare ad allattare i loro pargoli. Negli animali funziona allo stesso modo. Le mammelle sono poco sviluppate fino alla pubertà e, nella femmina, crescono in modo importante durante la gravidanza (accrescimento allometrico). Nei ruminanti, dunque anche nelle vacche da latte, la mammella è di tipo semplice: più condotti lattiferi confluiscono in un seno lattifero disposto alla base del capezzolo; questo a sua volta fa capo a un unico dotto papillare dal quale il latte fuoriesce all’esterno attraverso il poro lattifero, munito di sfintere. La pelle che ricopre la mammella è sottile e coperta da una lieve peluria. A toccarla dà la sensazione di essere untuosa e la percezione è corretta: in quella zona sono presenti infatti moltissime ghiandole sudoripare e sebacee. La pelle che invece ricopre il capezzolo è rugosa.

3. Evoluzione della mammella

Abbiamo già accennato al fatto che la mammella cresca in modo esponenziale durante la gravidanza e la successiva fase di allattamento mentre nella fase della pubertà è poco accennata. Durante la gestazione si riscontra una progressiva sostituzione del tessuto adiposo con il tessuto ghiandolare. Diversi ormoni presiedono al suo sviluppo: dagli estrogeni alla prolattina, dal progesterone al GH. Si tratta di ormoni che probabilmente avrete sentito associati anche alla donna, magari proprio in relazione a una gravidanza.

Vuoi una consulenza?

Contattaci

4. Produzione di latte dalla mammella

Una volta dato alla luce il vitello, la vacca da latte comincia a produrre dalla mammella quello che viene tecnicamente chiamato colostro. Si tratta di una sostanza molto ricca di proteine, grassi e immunoglobuline che viene utilizzata anche in campo medico. In particolare, il colostro che viene prodotto dalle vacche da latte e dai bovini in generale (vaccinati) e può essere raccolto per produrre anticorpi in grado di combattere i batteri della diarrea infettiva. Oggi il colostro viene utilizzato anche per bruciare i grassi e aumentare massa magra da parte degli uomini oppure per migliorare performance atletiche e difese immunitarie. Insomma è un autentico toccasana per la salute ed è un elemento prezioso proprio perché ne vengono prodotte poche quantità e solo in occasioni particolari come appunto nei giorni successivi ad un parto. Nel periodo compreso tra il quinto e il 60/90esimo giorno di lattazione si registra un cospicuo aumento della produzione lattea che invece comincia poi a diminuire fino alla messa in asciutta dell’animale. In questo periodo dunque le mammelle delle vacche cominciano a produrre meno latte.

5. Mastite: il rischio più frequente

La mastite è un’infezione batterica che è causa di una infiammazione del tessuto mammario di una mucca. Il latte diventa “carico” di globuli bianchi o somatici e diventa più complicato da elaborare. Non fuoriuscendo in modo regolare dalla mammella, dunque, porta a una serie di dolorose conseguenze nell’animale. La mastite è in assoluto il rischio più grande al quale una vacca da latte si sottopone in periodo di allattamento.

6. Composizione del latte bovino

Ma da che cosa è costituito il latte prodotto dalle mucche da latte e in generale dai bovini? Prevalentemente da acqua, per l’87% circa. Contiene inoltre, in media, il 3,9% di grassi, il 3,4% di proteine e il 4,8% di lattosio. Il latte di vacca apporta proteine di elevata qualità, acidi grassi essenziali e lattosio ed è anche fonte di vitamine e minerali che svolgono attività antiossidante (vitamina A, vitamina C, vitamina E e selenio) e aiutano anche un corretto funzionamento del metabolismo. Non solo, il latte vaccino è anche un ottimo alleato per la salute delle ossa e dei denti grazie all’apporto che fornisce di calcio, magnesio e fosforo.