Il prezzo dei foraggi è condizionato da alcune importanti variabili come la composizione degli stessi, la lavorazione e la qualità. Questi fattori sono tutti strettamente collegati e contribuiscono a definire le spese che un allevatore deve sostenere per alimentare in modo equilibrato e genuino il bestiame e allo stesso tempo far quadrare i conti dell’azienda. L’esigenza economica di dover ottimizzare i profitti può, oggi giorno, andare di pari passo con un impegno concreto per salvaguardare in modo ottimale la salute dei capi di allevamento attraverso una dieta alimentare bilanciata e genuina. L’aspetto fondamentale, però, è quello di valutare attentamente i costi perché solo così facendo si potranno davvero migliorare i ricavi. Un’attenta valutazione delle spese di gestione di un’azienda può davvero fare la differenza, in positivo, per centrare ottimi risultati.
Prezzi foraggi: una variabile da non sottovalutare
Volendo concentrare la nostra attenzione sui costi occorre necessariamente partire da quelli alimentari che rivestono un ruolo di primo piano in qualsiasi azienda del comparto agro-zootecnico. I costi dedicati all’alimentazione del bestiame, infatti, costituiscono la voce di incidenza di gran lunga superiore a tutte le altre: circa il 60-70%. Per fare tornare i conti di un’azienda, dunque, diventa necessario, per ogni allevatore, affrontare il capitolo relativo all’alimentazione dei capi di allevamento con grande meticolosità. In questo scenario ecco che i prezzi dei foraggi sono sotto la lente di ingrandimento. L’obiettivo? Fornire un’alimentazione di qualità al bestiame al prezzo più competitivo possibile. Tutto questo è utopia? No, a patto di prestare attenzione ad alcuni importanti aspetti che, se sottovalutati, saranno causa di situazioni difficili poi da risolvere quando si è in corsa.
Foraggi di qualità ma economici: si può fare?
Esiste una parte di alimentazione che viene in genere prodotta direttamente dagli imprenditori coltivando i terreni di proprietà e che viene identificata come i foraggi. I foraggi rappresentano quindi la concreta possibilità di ottimizzare le risorse per garantire al bestiame un’alimentazione genuina a un prezzo economico. La qualità delle materie prime da foraggio fa la differenza. Essendo il foraggio il risultato di un insieme di sostanze ricavate dalla parte vegetativa di una pianta, è facile comprendere che piante più sane daranno vita a un foraggio più genuino e ricco di tutti quelle componenti che risultano essenziali per l’alimentazione di ovini, bovini e così via. Ci riferiamo quindi a proteine (che hanno la funzione di rafforzare l’organismo), grassi, acqua, fibre e, in misura minore, a sostanze non azotate e ceneri, tutte necessarie a garantire il benessere animale attraverso l’alimentazione.
Utilizzando un buon foraggio, piuttosto che uno scadente, l’allevatore avrà quindi la possibilità di massimizzare i risultati a livello di quantità di prodotto poiché potrà inserire, nella razione giornaliera dedicata al bestiame, meno concentrati. Il risparmio sarà ancora più marcato se il foraggio verrà prodotto internamente. È questo un vantaggio non da poco insomma per la gestione dell’azienda stessa dal punto di vista economico. Certamente un’attenta gestione dell’attività risente di una valutazione generale anche di altri costi, ma sicuramente quello relativo alla produzione di foraggio riveste un ruolo fondamentale perché è l’alimentazione stessa a rivestire un ruolo di primo piano nelle aziende di allevamento.
Tipologie di foraggi e qualità
Tra le diverse specie di foraggere si trovano le graminacee, ricche di fibre e a basso contenuto di proteine. A questa categoria appartengono il mais, l’avena, l’orzo e il triticale. Ci sono poi le leguminose, come erba medica, i trifogli, la lupinella e il ginestrino, che forniscono un foraggio pregiato e ricco di sali minerali, vitamine e proteine. E ancora, le crucifere e i miscugli. I prezzi dei foraggi variano in base alla composizione e, come anticipato, alla qualità delle specie di foraggere appena indicate. Più di qualità saranno le piante, più genuino sarà il foraggio che ne deriva.
Prezzi foraggi: la lavorazione
Come anticipato, il prezzo dei foraggi viene inevitabilmente condizionato anche dalla loro lavorazione. La produzione è un percorso lungo e meticoloso che occorre affrontare con la giusta conoscenza. Alla fase di semina che, a seconda del prodotto da coltivare, viene effettuata in primavera o in autunno, segue quella della raccolta. Arriva poi la delicata fase della lavorazione che comincia con la trinciatura ed è caratterizzata da una serie di fasi che determinano la qualità finale del prodotto. Il controllo qualità, seguito da confezionamento e stoccaggio, sono la parte finale di un processo lungo e molto importante che va appunto a influire sul costo finale del prodotto.
È difficile, dunque, poter conoscere con certezza il prezzo dei foraggi perché numerosi sono i fattori da considerare. Quel che è certo è che la produzione di foraggi interna all’azienda consente di tagliare le spese e di conseguenza aumentare i profitti. Foraggi di qualità consentiranno l’utilizzo di meno mangime e di conseguenza una riduzione dei costi di azienda piuttosto marcata. In mancanza di adeguate conoscenze sulla produzione di foraggio internamente all’azienda, occorre allora affidarsi a un’azienda esterna seria e professionale che, grazie ai suoi esperti, potrà fornire le migliori soluzioni per l’alimentazione del bestiame. Agroteam da molti anni si occupa di questo per fornire ai clienti un supporto a 360°, dal campo alla mangiatoia.