Gli integratori per bovini da latte svolgono una fondamentale funzione in tutti quei casi in cui si registra una carenza di elementi che sono invece necessari per mantenere un animale in salute. Sappiamo bene dell’importanza di un’alimentazione bilanciata affinché i ruminanti possano godere di una buona qualità della vita. Tuttavia può capitare che in un certo capo, in una fase della sua esistenza, si riscontrino delle carenze di elementi o una situazione di sofferenza che necessita dell’aiuto di integratori che siano in grado di sopperire a una situazione di difficoltà.
Vitamine e ricostituenti, quali sono le differenze? Lo scopriremo in questo articolo in cui, dopo avere tracciato le differenti funzioni delle due opzioni, ci soffermeremo anche sul dibattito, sempre acceso, che ruota intorno alla somministrazione di alcune vitamine ai ruminanti e su come effettivamente funzionino determinati gruppi di vitamine quando somministrati.
Differenze tra vitamine e ricostituenti
Le vitamine, fornite appunto sotto forma di integratori, si rivelano utili quando si riscontra una carenza di un determinato elemento che è causa anche di un malessere (più o meno generalizzato) nell’animale. Laddove l’alimentazione non arriva, allora, ecco che l’utilizzo di un integratore che rappresenta quindi una fonte aggiuntiva di vitamine, ad esempio, può risultare particolarmente utile per fare riprendere un po’ di peso al ruminante e salvaguardare il suo stato di salute nel tempo. I ricostituenti, così come funziona anche per le persone, hanno una funzione diversa ovvero si rivelano utili nei casi in cui si arrivi a riscontrare uno stato di affaticamento che può essere dovuto a una moltitudine di cause e che necessita di un pronto intervento. Per raggiungere nuovamente uno stato di benessere generale, i ricostituenti rappresentano dunque la migliore scelta da fare per ristabilire un buono stato di salute nel giro di un tempo non troppo lungo. Vitamine e ricostituenti sono dunque entrambi molto importanti per il benessere degli animali e rappresentano due soluzioni da ponderare con la giusta attenzione quando si affronta il tema degli integratori per bovini da latte.
Vitamine gruppo B ai ruminanti: sì o no?
Uno degli argomenti che genera più discussione quando si affronta il tema relativo all’alimentazione dei ruminanti riguarda la somministrazione delle cosiddette vitamine idrosolubili ovvero la vitamina C e soprattutto la vitamina B. I dubbi su un’eventuale somministrazione di questo gruppo di vitamine ai ruminanti nasce da alcune constatazioni: la loro elevata degradabilità ruminale e la capacità che il microbiota ruminale e quello intestinale hanno di sintetizzarle.
Facciamo prima un passo indietro, andando a sintetizzare in quale modo a oggi le vitamine vengono somministrate ai ruminanti.
- nutrizione di base. Vengono aggiunte nei mangimi complementari, accanto alle vitamine liposolubili (ADE) ed ai minerali
- nutrizione ciclica e funzionale. Vengono aggiunte alla dieta di base per dare sostegno al fegato e per garantire allo stesso tempo il corretto svolgimento delle diverse funzioni metaboliche in cui queste sono coinvolte
Ma perché c’è ancora molto scetticismo riguardo alla somministrazione di integratori per bovini da latte da parte degli allevatori e dei nutrizionisti? Fondamentalmente perché si parte dalla constatazione che un qualsiasi additivo, a meno che non venga somministrato in quantità molto elevate da sfruttare quindi l’effetto wash-out ruminale, incontra notevoli difficoltà ad arrivare all’intestino e a essere dunque assorbito ed utilizzato dall’organismo. Si pensa dunque che la somministrazione in particolare di un certo gruppo di vitamine possa non rivelarsi davvero efficace nel tempo.
L’importanza della qualità
In questo caso l’importanza di affidarsi a integratori di qualità è fondamentale per essere certi di poter ottenere discreti risultati sullo stato di salute degli animali da reddito. Gli integratori infatti non sono tutti uguali e quelli più efficaci sono quelli che sono in grado di apportare davvero un giovamento perché realmente assimilati dal ruminante. Utilizzare un integratore che presenta un ingrediente non “biodisponibile” e non “chelato” sarà come non dar nulla al ruminante. Occorre dunque selezionare con cura i prodotti da somministrare perché siano realmente efficaci e vadano realmente a sopperire a una eventuale carenza.
Flusso duodenale netto e sintesi ruminale
Sono questi due termini che è importante conoscere quando si parla di integratori per bovini da latte e soprattutto ci si premura di sapere quante vitamine arrivano al piccolo intestino dei ruminanti, una volta somministrate. Il flusso duodenale netto delle vitamine del gruppo B è la somma delle seguenti variabili:
- vitamine prodotte dai microrganismi ruminali ed intestinali
- vitamine naturalmente presenti negli alimenti
- vitamine di sintesi eventualmente aggiunte alla dieta al netto della degradazione ruminale e della biodisponibilità intestinale
C’è da considerare che la quota che arriverà poi all’intestino non verrà completamente assorbita; le vitamine avranno quindi una differente biodisponibilità. Studi scientifici sul tema hanno negli anni dimostrato che più elevata è la quantità di materia organica fermentata, più alta sarà la produzione ruminale e, di conseguenza, il flusso duodenale.