Il frumento fino ad oggi ha rivestito un ruolo di secondo piano nell’alimentazione dei bovini nella cui dieta trovano principalmente spazio mais e orzo che sono in grado di assicurare il soddisfacimento dei fabbisogni energetici degli animali. Negli ultimi anni però il SATA, che si occupa di consulenza e controlli per la filiera agroalimentare, ha cominciato a puntare i riflettori anche sul frumento. In che modo? Introducendolo nei piani colturali di diverse aziende di vacche da latte, sotto forma di foraggio essiccato o insilato da inserire nelle razioni. Insomma il frumento gode oggi di maggior considerazione rispetto a qualche anno fa. Può allora essere considerato come una valida alternativa per l’alimentazione di bovini?
Insilato di frumento, caratteristiche
Dal punto di vista strettamente nutrizionale possiamo dire che le caratteristiche del frumento da foraggio sono quelle tipiche delle graminacee. Lo stadio di maturazione della coltura al momento dello sfalcio, delle concimazioni organiche e chimiche e delle tecniche o dei cantieri di raccolta e stoccaggio sono variabili che influenzano in modo attivo le caratteristiche del grano stesso. Anche per quanto riguarda invece l’aspetto legato alla produttività, il frumento gode di buoni vantaggi. Alla maggior potenzialità produttiva del mais-ceroso insilato, infatti, si contrappone un minor costo di produzione del frumento-silo. L’insilato di frumento può dunque rappresentare una valida alternativa su cui puntare per l’alimentazione dei capi di allevamento.
Insilato di frumento per l’alimentazione dei bovini
Detto delle principali caratteristiche del frumento, ecco la domanda sulla quale vale la pena soffermarsi. L’insilato di frumento può rivelarsi una buona alternativa per l’alimentazione dei bovini? La risposta è affermativa, in virtù di una serie di considerazioni che vale la pena effettuare. Come prima cosa, agricoltori e allevatori devono tenere di conto di un importante aspetto. Il frumento, rispetto ad esempio al mais che trova ampio spazio nella dieta di vacche da latte e bovini da carne, è più tollerante alle fitopatie, ovvero a quelle malattie delle piante causate dai più svariati motivi che sono però in grado di mettere a repentaglio la salute del prodotto che ne deriva, con conseguenze importanti anche su chi quel prodotto poi lo ingerisce (nel nostro caso gli animali).
Pericolo micotossine
Il pericolo principale, con il mais, è rappresentato dalle micotossine che di frequente lo contaminano. I fattori che possono favorire lo sviluppo fungino sono svariati e sono da ritrovare in eventi stressanti in grado di indebolire la pianta. Carenza di acqua, grandine, parassiti, elevata escursione termica o elevata umidità sono tra questi. Le micotossine che vengono assunte attraverso l’alimento a base di mais hanno come effetto finale quello di influire negativamente sulla reattività immunitaria dell’animale, alternando anche la funzionalità ruminale e determinando malassorbimenti a livello intestinale. Il problema è reale e purtroppo molto frequente in presenza dell’utilizzo di insilato di mais. In questo senso l’insilato di frumento, decisamente meno “sensibile” e più resistente sia all’allettamento che alle fitopatie fungine, può essere una soluzione da valutare con serietà.
Il frumento è caratterizzato da un’ottima digeribilità della sua fibra. Proprio per questo è in grado di scomparire velocemente dall’ambiente ruminale lasciando spazio per un ulteriore ingestione da parte dell’animale. La buona digeribilità di un alimento è sicuramente un aspetto che vale la pena considerare quando si parla di dieta per bovini.
Vantaggi dal punto di vista economico
La coltivazione di frumento è conveniente per l’allevatore che potrà così ottenere un foraggio a un costo contenuto ottimizzando quindi i profitti. Il frumento infatti non ha bisogno di irrigazioni ed è particolarmente “recettivo” alle concimazioni organiche derivanti dall’allevamento. Ecco perché soprattutto negli ultimi anni, anche in virtù di numerosi studi portati avanti dai vari Atenei d’Italia, gli allevatori di vacche da latte, di bufale e di ovini si stanno affidando proprio al frumento per avere una migliore gestione della stalla, dal punto di vista economico. I bassi costi di gestione sono sicuramente un buon motivo per puntare sull’insilato di frumento per l’alimentazione dei bovini. Questo, soprattutto in virtù del fatto che il grano è in grado di garantire una razione genuina per il capo di allevamento. Mai come in questi ultimi anni i riflettori sono stati puntati sul benessere degli animali da stalla che passa inevitabilmente da ciò che mangiano.
Ecco allora che i numerosi studi effettuati nell’ultimo decennio sul potenziale del frumento, se inserito come insilato nella dieta dei bovini e degli animali da allevamento in generale, hanno portato interessanti indicazioni. Se consideriamo poi tutti gli aspetti che abbiamo menzionato legati a una più semplice gestione delle coltivazioni e del raccolto del grano rispetto magari al mais, ecco che diventa più facile comprendere il perché a oggi molti allevatori abbiano scelto di puntare su questa alternativa per l’alimentazione dei bovini. Un foraggio di qualità ottenuto a un prezzo minore è il miglior compromesso che si possa trovare per gestire la stalla in modo etico, intelligente e proficuo.