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Foraggi secchi e insilati: costi e benefici secondo uno studio dell’Università di Bologna

Gli insilati possono essere descritti come foraggi con elevato contenuto di acqua che, grazie a uno specifico processo (insilamento) si conservano per molto tempo garantendo agli allevatori, quindi, la possibilità di utilizzarli nel corso del tempo. Foraggi secchi e insilati ad oggi fanno parte in modo cospicuo dell’alimentazione degli animali da stalla che è al centro all’attenzione di ogni allevatore che voglia salvaguardare la salute dei propri capi; animali sani saranno in grado anche di garantire prodotti di maggiore qualità.

Foraggi secchi e insilati, quali sono i costi

Uno studio portato avanti dall’Università di Bologna punta i riflettori su costi e benefici di foraggi secchi e insilati. Il costo dei foraggi aziendali dipende dalle produzioni per ettaro, ecco perché è difficile poter fare una stima di massima sui costi della produzione di foraggi secchi e insilati che, appunto, è legata fortemente alla variabile appena indicata. Ci sono sicuramente, secondo lo studio dell’Ateneo bolognese, alcuni costi fissi. Sono quelli del valore fondiario, delle lavorazioni agricole, sementi e concimi, irrigazione, raccolta, stoccaggi, ammortamento e manutenzione dei mezzi e manodopera. Lo studio sottolinea che se il riferimento è ai costi per unità di sostanza secca prodotta, non ci sono differenze evidenti tra foraggi insilati e fieni.

Ma se le due opzioni vengono rapportate al valore nutritivo globale, in media, è possibile dire che gli insilati sono più economici. Il tema dei costi dei foraggi secchi e insilati va comunque affrontato in termini più complessivi di organizzazione aziendale che prende in considerazione diverse variabili. Solo così facendo si potrà avere con maggiore precisione una stima dei costi della produzione di questi alimenti, fortemente presenti nella dieta del bestiame.

La produzione di foraggi di qualità non è semplice. Come dimostrato dai ricercatori dell’Università di Bologna, numerosi fattori – solo in parte direttamente controllabili dall’agricoltore – determinano di fatto i risultati finali. L’obiettivo primario da parte di ogni allevatore-agricoltore deve restare l’ottenimento di prodotti stabili e privi di muffe. Foraggi sani e appetibili, ricchi di glucidi e proteine digeribili, caratterizzati da un adeguato contenuto di minerali, facilitano infatti il razionamento e contribuiscono a migliorare l’efficienza di utilizzazione dei mangimi. 

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I fattori che influenzano la produzione di foraggi di qualità

I principali fattori condizionanti la qualità dei foraggi sono i seguenti:

Foraggi secchi e insilati: vantaggi

Quali sono i benefici di foraggi freschi e insilati? La fienagione, che dà origine a foraggi secchi e che si applica prevalentemente a foraggi prativi, ai cereali e a miscugli autunno vernini, è una pratica molto delicata che deve essere sostenuta da un’organizzazione aziendale di un certo livello affinché tutto il processo possa svolgersi in tutta sicurezza, salvaguardando la qualità finale del prodotto. Per evitare i frequenti rischi di fermentazione, generalmente i fieni vengono stoccati al minimo contenuto possibile di acqua.

Anche se generalmente le perdite di fienagione sono più alte di quelle di insilamento, i foraggi secchi hanno comunque dei vantaggi. Questi sono legati principalmente alla loro maggiore stabilità nel tempo. Oggi, grazie a efficienti essiccatoi presenti in molte aziende italiane, gli allevatori e agricoltori riescono con ottimi risultati anche a tenere a bada quelli che sono stati da sempre i rischi legati alla fienagione (quelli dovuti alla pioggia e all’invecchiamento delle piante, ma anche alla lenta evaporazione dell’acqua). I risultati sono ottimi: fieni più genuini, appetibili e nutrienti grazie alle più basse perdite in campo e di fermentazione. I fieni sono poi esenti dal rischio di micotossine e, in condizioni di ottimo stoccaggio, sono più stabili nel tempo rispetto agli insilati. 

L’insilamento gode del vantaggio di stoccare con velocità grandi quantità di alimenti umidi. Grazie alle attrezzature oggi disponibili in ogni azienda, è possibile produrre grandi quantità di insilati in poco tempo. Il vantaggio rispetto ai fieni è soprattutto di tipo gestionale, legato quindi  a una maggiore velocità di stoccaggio e conseguente produzione. La raccolta di piante sane, un ottimale contenuto di sostanza secca al momento dello stoccaggio, la dimensione delle particelle, un corretto utilizzo degli additivi, la copertura con teli che evitino il passaggio di ossigeno e l’azione di roditori e rapaci sono alcuni dei più importanti fattori per la produzione di insilati di qualità che sono sì meno resistenti nel tempo rispetto al fieno ma che spingono l’agricoltore-allevatore a minori rischi soprattutto rispetto ai fattori ambientali.