L’insilamento è una tecnica fondamentale per la conservazione dei foraggi, basata sulla fermentazione anaerobica degli zuccheri. Questo processo abbassa il pH, preservando la qualità del foraggio per un lungo periodo e garantendo un’alimentazione continua e sana per il bestiame. L’insilamento, infatti, è cruciale per la salute degli animali e per la produttività agricola. Tuttavia, affinché avvenga correttamente, è necessario prestare attenzione a ogni fase del processo. Una delle più delicate e determinanti è la copertura finale del silo, che non va considerata come una semplice operazione conclusiva, ma come un passaggio essenziale per la conservazione del foraggio.
Coperture per insilati: perché sono importanti
La scelta del materiale di copertura, in particolare del telo, è fondamentale per prevenire la contaminazione da ossigeno, mantenere l’umidità al livello giusto e impedire la proliferazione di muffe e la perdita di nutrienti essenziali. Un telo adeguato, infatti, non solo protegge il foraggio dagli agenti atmosferici esterni, ma assicura anche una corretta fermentazione anaerobica, garantendo la conservazione delle proprietà nutritive del foraggio nel tempo.
Purtroppo, nonostante la sua importanza, la copertura del silo è spesso trascurata o eseguita in modo frettoloso. Ciò accade principalmente per la pressione che gli allevatori subiscono durante il periodo di raccolta, quando i tempi sono stretti e le condizioni meteorologiche imprevedibili. Per chi gestisce impianti di biogas, la necessità di rispettare le tempistiche di produzione energetica aumenta ulteriormente la fretta di completare l’insilamento rapidamente. Inoltre, la calura estiva riduce ulteriormente il tempo disponibile per una copertura accurata, aumentando il rischio di errori.
Una copertura inadeguata può compromettere gravemente la qualità dell’insilato. L’ingresso di ossigeno, l’eccessiva umidità o una protezione insufficiente possono causare ossidazione, deterioramento del foraggio e, nei casi peggiori, formazione di muffe e tossine. Tali problemi non solo riducono il valore nutritivo del foraggio, ma possono anche compromettere la salute del bestiame e la produttività complessiva dell’azienda agricola. Per questi motivi, la scelta dei materiali per la copertura del silo, in particolare dei teli, deve essere fatta con molta attenzione.
Scelta delle coperture per insilati: fattori da valutare
È essenziale selezionare teli resistenti, impermeabili e in grado di garantire un’efficace protezione anaerobica. Un investimento in teli di alta qualità assicura la corretta conservazione del foraggio e ottimizza l’intero processo di insilamento, con vantaggi concreti per la qualità dell’alimentazione del bestiame, l’efficienza e la sostenibilità della gestione agricola. Investire nella copertura del silo significa proteggere il foraggio e massimizzare i risultati ottenuti durante la raccolta, garantendo una dieta sana e bilanciata per gli animali e migliorando le performance aziendali.
Oggi, sul mercato, sono disponibili diverse tipologie di materiali per la copertura degli insilati. Le più diffuse sono:
- teli a traspirabilità controllata
- teli a barriera di ossigeno
Scopriamo le caratteristiche di ciascuna tipologia.
I teli a traspirabilità controllata consentono il passaggio limitato di ossigeno all’interno del silo, ma non offrono una conservazione ottimale del prodotto. Si suddividono in due tipologie:
- teli rigenerati, realizzati con particelle riciclate e uno spessore superiore ai 150 micron;
- teli non rigenerati, ottenuti da materiali vergini, garantiscono una qualità superiore e uno spessore tra 115 e 160 micron.
Per migliorare la conservazione, sulla superficie del telo principale viene applicato uno strato sottile di pellicola trasparente (25-40 micron), che riduce ulteriormente la permeabilità all’ossigeno. Tuttavia, questa soluzione non rende il sistema completamente impermeabile. La combinazione di telo e pellicola può essere preparata direttamente in azienda o fornita dal produttore in bobine combinate, offrendo una soluzione pratica. Sebbene non garantiscano una protezione perfetta, i teli a traspirabilità controllata restano una scelta molto comune, soprattutto per silos dove una certa ventilazione è comunque necessaria.
I teli a barriera di ossigeno sono composti da nove strati, con un cuore in EVOH, un materiale completamente impermeabile all’ossigeno. Questa caratteristica permette di isolare completamente il silo dall’ossigeno, riducendo drasticamente le perdite di sostanza secca causate dai microrganismi. Rispetto ai teli a traspirabilità controllata, i teli a barriera offrono risultati superiori sia nella formazione del “cappello” che nella protezione della sostanza trattata. Il loro spessore varia da 90 a 150 micron e non richiedono l’uso di un telo pellicola. La resistenza dipende non solo dallo spessore, ma anche dalla qualità e dall’elasticità dei materiali plastici, che ne garantiscono la durata nel tempo. Studi dimostrano che l’utilizzo di teli a barriera riduce le perdite di sostanza secca e elimina il cappello, che nei teli tradizionali può raggiungere i 15 cm.
Coperture per insilati più sostenibili
In risposta alla crescente esigenza di ridurre l’uso della plastica per tutelare l’ambiente, stanno emergendo soluzioni innovative. Tra queste, troviamo pellicole con barriera all’ossigeno da 45 micron, abbinate a reti protettive sigillate o a materiali come il tessuto non tessuto, che offrono opzioni più sostenibili.
La sfida per le coperture per insilati è duplice: proteggere il foraggio in modo efficace e ridurre l’impatto ambientale. È possibile trovare soluzioni che non solo garantiscano la qualità dell’insilato, ma siano anche più ecologiche? La risposta è sì. Oggi esistono alternative innovative che stanno cambiando il settore degli allevamenti. Un esempio è rappresentato dai teli Silostop, distribuiti da Agroteam, che offrono una protezione all’avanguardia con tecnologia barriera all’ossigeno, migliorando la conservazione dell’insilato senza compromettere l’ambiente. Questi teli sono progettati per essere circa il 70% più leggeri rispetto ai tradizionali, riducendo significativamente l’uso di plastica nella produzione. Nonostante il ridotto peso, l’efficacia della protezione rimane invariata, con un impatto ecologico nettamente inferiore.
La vera novità è che oggi esistono soluzioni che combinano alte prestazioni e maggiore sostenibilità, dimostrando che è possibile fare davvero la differenza. Ridurre l’uso della plastica negli allevamenti non è più un obiettivo irraggiungibile, ma una realtà concreta grazie a coperture per insilati più ecologiche e performanti. La chiave sta nell’adottare soluzioni più consapevoli, per un futuro più verde e più efficiente.