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Bufala da latte: alimentazione, allevamento, benessere, redditività

La bufala da latte produce una materia prima – il latte, appunto – pregiata e molto ricercata sul mercato. Avrete tutti sentito parlare della mozzarella di bufala che, rispetto a quella classica, è decisamente più costosa, essendo considerata di maggiore qualità. La bufala da latte è un animale dalle precise caratteristiche che viene spesso – ed erroneamente – confusa con la vacca quando in realtà si tratta di due animali diversi: uno (la mucca) è il bovino, l’altro è il bufalo, di cui la bufala è la femmina. Fatta questa doverosa specifica, approfondiamo l’alimentazione della bufala da latte andando a scoprire anche qual è il miglior habitat per l’allevamento di questo tipo di animale così “prezioso”.

Alimentazione della bufala da latte e benessere

Qual è la migliore alimentazione per una bufala da latte? Sappiamo bene che l’alimentazione svolge un ruolo chiave quando si parla di animali. Una dieta bilanciata e genuina è infatti alla base di una vita in salute per loro e il benessere animale, specialmente da qualche anno a questa parte, gioca giustamente un ruolo sempre più importante quando si parla di allevamenti, di qualsiasi genere essi siano. Ecco perché anche per quanto riguarda l’alimentazione della bufala da latte l’allevatore è prestato a fare grande attenzione alla scelta delle materie prime: più l’alimentazione sarà completa e bilanciata e più la bufala produrrà un latte di qualità che potrà dare origine a gustosi e prelibati formaggi e vivrà in salute, aspetto questo di fondamentale importanza. E allora, torniamo alla domanda iniziale: qual è la migliore dieta alimentare per una bufala da latte? È quella che prevede la presenza di foraggi essiccati, come ad esempio il fieno, affiancati da amido e mangimi. Affinché il latte prodotto dalle bufale sia di elevata qualità è importante che venga somministrato ad ogni capo la giusta razione alimentare. Il calcolo delle unità di foraggio viene effettuato in base ad alcune variabili che variano da caso a caso. Si decide la razione da somministrare essenzialmente sulla base del peso dell’animale e del latte prodotto in media. Una volta individuata la giusta quantità da somministrare è altresì importante determinare anche la frequenza con cui ogni bufala da latte deve essere alimentata e che varia a seconda delle fasi di crescita del capo e del periodo di lattazione.

Bufala da latte: caratteristiche e allevamento

Le bufale da latte hanno generalmente un peso che si aggira intorno ai 6-7 quintali. Rispetto al bufalo, dunque all’esemplare maschio, sono più piccole, anche se non di molto. Sono particolarmente apprezzate per la capacità riproduttiva che le caratterizza. Hanno un periodo di gestazione che dura circa 326 giorni e possono portare avanti una gravidanza e quindi partorire nella fascia d’età che va dai 2 ai 20 anni. Garantiscono dunque una buona produttività all’allevatore, a patto che crescano in uno stato di benessere generale che è condizione fondamentale per ottenere buoni risultati in termini di numeri. 

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L’articolo 3 del disciplinare che fissa le regole per l’allevamento delle bufale da latte, afferma che “i capi bufalini devono essere allevati in stabulazione semilibera”. È questo un termine che sta a significare che gli animali debbano necessariamente essere messi nella condizione di pascolare in uno spazio recintato e attrezzato. Ovviamente maggiore sarà lo spazio a disposizione per il pascolo e più elevato sarà lo stato di benessere dell’animale che sarà così libero di muoversi a piacimento. 

È inoltre obbligatorio contemplare la presenza di paddok: recinti all’aperto dove le bufale da latte possono sostare quando e come vogliono. Un allevamento di bufale da latte prevede anche l’esistenza di vasche che diano la possibilità agli animali di trascorrere del tempo in ambienti “umidi”, ovvero quelli in cui le bufale da latte si trovano particolarmente a loro agio. 

Redditività delle bufale da latte

È redditizio allevare bufale da latte? Rispondere a questa domanda con certezza non è semplice ma possiamo senza dubbio affermare che per un allevatore che vuole investire sulle bufale da latte alcune considerazioni sono obbligatorie. Come in tutte le aziende che si rispettino, la contabilità svolgerà un ruolo di primaria importanza. Capire quanto costa produrre un litro di latte, individuare eventuali guadagni o perdite sono alcune considerazioni necessarie per capire se effettivamente un allevamento di bufale da latte può essere più o meno redditizio. Per farlo, ogni allevatore può accaparrarsi il supporto di un professionista aiutandosi anche con software che permettono di disegnare un quadro chiaro e puntuale della contabilità dell’azienda stessa. Soltanto dopo aver fatto alcuni conti, analizzando quindi entrate e uscite, ogni allevatore potrà valutare la redditività del suo allevamento. A oggi in Italia sono circa 400.000 i capi bufalini allevati nei circa 2.700 allevamenti presenti. Gran parte del latte prodotto dalle bufale viene utilizzato per la produzione delle famose Mozzarelle di Bufala Campana DOP, autentiche delizie per il palato.