L’allevamento di mucche da latte richiede una specifica conoscenza di alcune delle più importanti variabili che sono in grado di condizionarne l’andamento. Terreno, stalle, produzione di latte e guadagni sono tutti aspetti correlati che vale la pena analizzare con una certa attenzione quando si decide di muoversi in questo campo. Cerchiamo allora di fare chiarezza su alcuni importanti punti, al fine di poter essere nella condizione di fare una valutazione completa sugli aspetti di maggiore importanza correlati all’allevamento di vacche da latte.
Allevamento mucche da latte: terreno
Il terreno è ovviamente il primo aspetto da valutare per mettere su un allevamento di mucche da latte. Quali devono essere le dimensioni? E che tipo di terreno serve per far sì che le vacche possano vivere nel migliore dei modi? Il tema del benessere dell’animale è sempre più centrale e da parte degli allevatori, negli ultimi anni, è aumentata di gran lunga la presa di coscienza sull’importanza di far vivere le mucche da latte nel modo più etico possibile. Ecco spiegato il motivo per cui scegliere un terreno che, per caratteristiche, sia in grado di rispondere e determinati requisiti si riveli la mossa più giusta da fare. Partiamo da una importante constatazione: inserire il pascolo nei sistemi di allevamento della vacca da latte ha notevoli effetti positivi sulla salute dell’animale. Certamente, questa modalità di trattamento della vacca da latte si porta dietro dei limiti: il primo è sicuramente quello legato al ridotto controllo degli apporti nutrizionali, senza contare che poi l’animale viene esposto anche a qualsiasi condizione atmosferica e questo non sempre è bene. Ecco perché a oggi anche quelle aziende che hanno intrapreso una strada più sostenibile, fatta di ampi terreni da dedicare al pascolo, optano spesso per foraggiare gli animali in stalla in modo da poterne controllare meglio l’alimentazione (pascolo d’esercizio). Parlando di terreno, quindi considerando anche l’aspetto legato alle dimensioni delle aree da adibire al pascolo, possiamo dire che questa variabile dipende molto dal peso degli animali e dalla tessitura del terreno stesso. Ad esempio: per vacche adulte di razza Holstein alimentate in stalla (la razza Holstein è considerata una delle migliori in termini di resa), la superficie suggerita varia da un minimo di 150-200 mq/capo in terreni sabbiosi e ben drenati e un massimo di 250-300 mq per i terreni argillosi. Ovviamente le dimensioni si riducono in modo anche importante laddove le vacche da latte siano di dimensioni più piccole e quindi abbiano presumibilmente anche bisogno di meno spazio. La superficie del terreno da adibire al pascolo è un fattore molto importante da tenere in considerazione. Va infatti salvaguardato con premura e molta cura perché specialmente in alcuni casi può subire danneggiamenti. Ad esempio dopo copiose piogge, quando è sempre consigliabile tenere gli animali in stalla per consentire al terreno di drenare prima che le mucche tornino a calpestarlo. Per mantenere una qualità adeguata dell’erba, inoltre, è assolutamente utile – oltre che doveroso – suddividere l’area dedicata al pascolo in più sezioni a cui gli animali hanno accesso in modo alternato. Così facendo si dà modo al cotico di recuperare dagli eventuali danni del pascolamento e del calpestamento da parte delle vacche da latte.
Allevamento mucche da latte: stalle
Le stalle, in un qualsiasi allevamento da mucche da latte, svolgono un ruolo essenziale. La scelta del tipo dipende dalle esigenze degli allevatori, ma anche dallo spazio a disposizione. Insomma ogni stalla ha pro e contro che vale la pena valutare con attenzione. Esistono le stalle fisse dove le vacche sono legate alle mangiatoie ed hanno uno spazio a loro dedicato che si chiama posta. Soprattutto in presenza di poco spazio, sono tra le più considerate negli allevamenti di mucche da latte. Le stalle fisse permettono il controllo costante di ogni vacca, rendendo anche più agevole qualsiasi intervento. Ogni animale ha la sua mangiatoia e le deiezioni prodotte in queste stalle sono buone: le urine vengono raccolte in speciali vasche chiuse e il letame viene trasportato fuori. Avendo poco spazio a disposizione, però, gli animali non sviluppano al meglio il loro scheletro ed hanno quindi poche difese contro il microclima. Inoltre, per il tempo richiesto per la formazione della lettiera e per la mungitura, le stalle fisse non consentono di possedere un elevato numero di capi. Esistono poi le stalle libere che si dividono in stalle a lettiera permanente o a cuccetta. In entrambe i tempi di lavoro, di mungitura e di formazione di lettiera sono ridotti e quindi è possibile possedere anche un numero più elevato di capi. Inoltre, grazie alle condizioni igieniche dello spazio dedicato alle operazioni di mungitura e grazie anche alle precauzioni sanitarie, il latte è meno carico di batteri. Nelle stalle a lettiere le vacche hanno spazi per riposare e sono libere di muoversi ma proprio questa libertà a volte può portare degli inconvenienti come ad esempio il calettamento delle mammelle da parte di altre vacche, anch’esse in movimento. La quantità di paglia usata è molto elevata se si vuole produrre un buon letame.
Le stalle a cuccette sono invece quelle in cui le vacche da latte si muovono entro spazi decisi dall’allevatore che sono chiamati cuccette. Gli spazi per muoversi sono delimitati e si abbassa il rischio di calpestamento delle mammelle; si riduce anche il consumo di paglia ma il letame prodotto in questo tipo di stalle è di qualità scadente e quindi ci sarà bisogno dell’intervento umano per modificare la situazione.
Allevamento mucche da latte: produzione latte e guadagni
L’alimentazione dell’animale risulta fondamentale per la produzione di latte e relativi guadagni. Ecco perché, come abbiamo spiegato in apertura di articolo, in molte aziende si preferisce controllare l’alimentazione delle vacche da latte in stalla, pur garantendo il pascolo agli animali: perché così facendo, cioè essendo certi di quanto una vacca mangi, si è nella condizione anche di ipotizzare la quantità di latte che sarà prodotta. Ci sono poi altre variabili che possono influenzare, in negativo o positivo, la produzione di latte, ad esempio il luogo dove gli animali stanno. Nelle stalle libere, ad esempio, il latte prodotto è costante anche con temperature esterne variabili. Le vacche sono infatti sempre protette sia in estate che in inverno e questo è un fattore importante che garantisce già di per sé maggiore benessere e produzione di latte non soggetta a brutte sorprese. È difficile quantificare la produzione di latte da parte di ogni capo perché su questo dato incidono molte varianti: razza, stato di salute dell’animale, alimentazione, tra le tante.
Ma quanto si guadagna con un allevamento mucche da latte? Anche a questa domanda è molto difficile rispondere. Dipende intanto quali vacche da latte ci si riferisce, perché ce ne sono alcune che, per natura, sono molto più produttive di altre. E poi dipende anche dalla bravura dell’allevatore: ricordiamoci sempre che si tratta di animali che, come succede per le persone, danno il meglio solo se in condizioni fisiche e psicologiche ottimali. Lavorare in questa direzione è dunque fondamentale per ottenere buoni risultati.