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Conservazione dei foraggi: la fienagione 

La fienagione è un importante processo di raccolta e conservazione del fieno che è uno degli alimenti principi per il bestiame. Si tratta di un insieme di fasi egualmente importanti che consentono dunque di poter avere accesso al fieno nei periodi in cui non c’è disponibilità di erba fresca per gli animali da allevamento. Ma quali sono le fasi della fienagione e come si svolge questo importante processo? Di seguito ecco tutte le informazioni utili al riguardo.

Le fasi della fienagione

Da quante fasi è caratterizzata la fienagione? Da quattro: lo sfalcio, l’essiccatura, l’andanatura e la pressatura. Ognuna di queste fasi è importante affinché la conservazione dei foraggi avvenga nel migliore dei modi, salvaguardando cioè la qualità della materia prima che verrà poi data in pasto al bestiame. Analizziamo brevemente le quattro fasi della fienagione:

Queste quattro fasi sono quelle delle quali la fienagione non può fare a meno. Tuttavia alcune varianti possono essere messe in atto a seconda delle condizioni in cui questo processo si snoda. Due sono sostanzialmente le tecniche utilizzate per la fienagione. Ne parleremo di seguito.

La fienagione tradizionale e la fienagione in due tempi

La fienagione viene solitamente effettuata attraverso l’utilizzo di due tecniche: quella tradizionale e quella in due tempi. Ognuna delle due ha ovviamente differenti caratteristiche e risponde a esigenze diverse. La fienagione tradizionale è quella che avviene in toto sul campo. Il fieno cioè viene stoccato solo dopo che l’essiccazione, in maniera naturale, ovvero sotto l’azione del sole, giunge al termine. 

La fienagione in due tempi, invece, gioca su due fasi: il fieno affronta all’inizio una fase cosiddetta di pre-appassimento nel campo, ma termina l’essiccazione in fienile e non alla luce del sole come nel caso della fienagione tradizionale. Di questa tecnica però esistono due varianti: l’essiccazione artificiale del foraggio sfuso e l’essiccazione artificiale del foraggio già imballato. 

In caso di essiccazione artificiale del foraggio sfuso accade che il foraggio sfuso viene stoccato in fienile dove, grazie all’utilizzo di speciali ventilatori, si eliminerà in modo definitivo e efficace l’umidità. In caso di essiccazione artificiale del foraggio già imballato, invece, il fieno viene imballato e poi disposto su una sorta di essiccatoio a platea che è dotato di fori di aerazione: in questo modo si favorisce l’essiccazione. 

Quali sono le variabili che fanno propendere per l’una o l’altra tecnica? Generalmente sono le condizioni ambientali dell’area in cui deve essere effettuata la fienagione a determinare la tecnica di utilizzo. In generale possiamo dire che laddove il clima è particolarmente freddo, umido e piovoso, la fienagione tradizionale che prevede dunque l’essiccazione alla luce diretta del sole non è così consigliabile perché c’è un alto rischio che non si riesca a raggiungere l’obiettivo. In questi casi allora la strada migliore da percorrere è quella della fienagione in due tempi, scegliendo poi una delle due tecniche precedentemente menzionate. 

Pro e contro delle tecniche di fienagione

Può essere utile soffermarsi su eventuali rischi delle due tecniche di fienagione, ovvero tradizionale vs due tempi. Il processo di fienagione tradizionale si porta dietro concreti rischi di perdite sia in termini di qualità che di quantità di prodotto, causate dalle variabili più disparate che vanno dalle attività di respirazione al possibile dilavamento ovvero alle piogge, senza dimenticare le operazioni meccaniche. La fienagione in due tempi di fatto riduce questo tipo di rischio perché riduce il tempo in cui il foraggio staziona nel campo e quindi le possibilità che avverse condizioni meteo rovinino il raccolto sono più basse.

Anche le operazioni meccaniche messe in atto – che, come detto, sono un’altra variabile che può essere rischiosa quando si parla di risultati della fienagione tradizionale – diventano potenzialmente meno pericolose nel caso della fienagione in due tempi. Le perdite più rilevanti si individuano nelle parti più fragili delle piante; più elevata è l’umidità del foraggio al momento della movimentazione e più basso sarà il rischio di danni che si attesta intorno al 10-12% per la fienagione tradizionale e al 3-8% per quella in due tempi.