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Coperture per insilati per ridurre la plastica negli allevamenti

Un eccessivo consumo di plastica è uno dei problemi più annosi anche nel settore zootecnico in cui si fa purtroppo ancora molto uso di questo materiale per le coperture per insilati, chiamate anche coperture per silo o trincee. Le coperture per insilati svolgono un ruolo fondamentale per allevatori e agricoltori perché di fatto proteggono le materie prime da eventi atmosferici, animali e altre variabili che potrebbero potenzialmente rovinarle. 

In un mondo in cui il tema della sostenibilità è sempre più predominante, però, l’utilizzo eccessivo della plastica rappresenta un argomento che deve necessariamente essere portato alla ribalta per stimolare la riflessione. Qualcuno ha cominciato a farlo negli ultimi anni che hanno visto anche l’organizzazione, in giro per l’Italia, di interessanti incontri per illustrare possibili soluzioni alle coperture tradizionali per insilati (mais, erba, foraggio), al fine così di ridurre la plastica negli allevamenti.

Plastica negli allevamenti: un problema più attuale che mai

Teli per la copertura delle trincee degli insilati e reti di imballaggio dei fieni possono rappresentare addirittura fino al 90% della plastica usata in un’azienda del settore zootecnico in cui c’è un estremo bisogno di conservare in modo corretto mais, erba e foraggio per non dover poi fare i conti con mancanze di materia durante i mesi in cui se ne ha bisogno. Ecco perché è importante intervenire per cercare di ridurre queste percentuali in modo efficace e consentire di fatto una gestione aziendale più green. Ce n’è davvero bisogno, in un’epoca in cui molti allevatori e agricoltori stanno investendo energie e soldi in tecniche e strumenti decisamente più sostenibili e quindi più rispettosi dell’ambiente. L’utilizzo elevato della plastica, in quest’ottica, non può essere qualcosa a sé stante ma deve invece essere parte integrante di un processo che può portare a un miglioramento della gestione delle aziende che operano nel campo della zootecnica. A oggi sul mercato sono molti i materiali utilizzati per realizzare coperture per insilati. Tra i più gettonati ci sono sicuramente i teloni di plastica zavorrati con pneumatici che hanno però vita decisamente breve e soprattutto producono ingenti quantità di rifiuti ogni anno. 

Teoricamente questo tipo di copertura per insilato potrebbe essere riciclata alla fine della sua “vita”; la realtà però è che la maggior parte delle coperture per insilati in plastica finiscono per essere bruciate o conferite in discarica, con conseguenze decisamente negative sull’ambiente.

Lo scorso anno, in Emilia Romagna, è stato presentato il Piano di innovazione e la riduzione dei consumi di plastica impiegata per la conservazione dei foraggi nelle aziende zootecniche. Partendo da un’interessante indagine sul consumo di plastica delle aziende da latte è stato elaborato un quadro dei materiali impiegati in termini di quantità e loro impatto ambientale. Sono poi stati presentati materiali innovativi per le coperture di insilati che potrebbero di fatto sostituire la plastica senza alcun diverso effetto sugli insilati stessi. Conservatibilità, sicurezza e qualità dei foraggi sono le caratteristiche da salvaguardare nel momento in cui allevatori e agricoltori decidono di guardarsi intorno per trovare soluzioni “low plastic content” oppure “plastic free” per i fieni. 

Film per insilati: a cosa serve

La funzione di un film per insilati è quella di proteggere mais, erba e foraggio, ovvero tutto ciò che è una presenza costante in una qualsiasi azienda agricola. Il film forma una sorta di efficace barriera all’ossigeno e in questo modo garantisce una corretta conservazione dei foraggi insilati anche per tempi molto lunghi. Il film protegge il foraggio anche dagli animali selvatici, dai raggi UV e da altre influenze atmosferiche: tutte variabili potenzialmente pericolose per l’incolumità del mangime per il bestiame. A oggi, molte delle coperture adottate dalle aziende prevedono ancora, però, un utilizzo massiccio della plastica. Ed è questo l’argomento su cui riflettere e che dovrebbe indurre allevatori e agricoltori a adottare soluzioni più sostenibili che prevedono un investimento maggiore ma che, alla lunga, rappresentano la scelta migliore. 

Quali alternative alla plastica negli allevamenti?

Ma quali sono allora le alternative da valutare quando si affronta il tema delle coperture per insilati per ridurre la plastica negli allevamenti? È possibile cioè utilizzare delle protezioni che abbiano come effetto quello di conservare in modo integro l’insilato senza però impattare sull’ambiente in modo così forte? 

I teli per copertura degli insilati Silostop, commercializzati da Agroteam, garantiscono ad esempio una miglior resistenza all’aria, grazie alla tecnologia all’oxigen barrier, e quindi la massima qualità della trincea. Sono teli riutilizzabili in plastica che pesano circa il 70% in meno dei tradizionali: questo particolare garantisce, come facilmente comprensibile, una riduzione di utilizzo di plastica nella loro produzione. Il risultato è lo stesso efficace ma l’impatto ambientale è decisamente meno forte ed è questo l’aspetto che vale la pena sottolineare. Le alternative dunque esistono e possono essere facilmente individuabili, basta solo cercarle. 

A oggi c’è un modo concreto per ridurre gli allevamenti della plastica avvalendosi dunque di coperture per insilati che siano ben più green di quelle tradizionali.